Leone:

Una popolazione di dimensioni assai ridotte sopravvive nel Gir Forest National Park in India, mentre gli esemplari che abitavano ilNordafrica ed il Medio Oriente sono scomparsi da molti secoli. Sino al Pleistocene, circa diecimila anni fa, il leone era il secondo grandemammifero più diffuso dopo l'uomo. A quei tempi si trovavano leoni in gran parte dell'Eurasia e dell'Africa, e addirittura in America del Nord, dallo Yukon al Perù.
In virtù delle dimensioni e delle abitudini, questo felino non può essere allevato al di fuori di aree protette e parchi naturali o zoologici. Celebre l'esempio della leonessa Elsa, restituita all'habitat naturale dopo aver vissuto per alcuni anni con i coniugi Adamson. Anche se le cause del declino dei leoni non sono certe, il degrado dell'habitat e i conflitti con l'uomo ne sembrano le cause predominanti. In natura un leone sopravvive da dieci a quindici anni, mentre in cattività può arrivare a venti. I maschi in particolare, non superano spesso i dieci anni d'età in natura, in seguito agli infortuni derivanti dalle lotte con i rivali per il dominio sul branco.
Tipicamente, i leoni abitano la savana e le praterie, ma possono adattarsi ad aree cespugliose e foreste. In confronto ad altri felini, i leoni sono animali con uno spiccato spirito di socialità. Un branco è formato generalmente da un maschio alfa (o più raramente 2, se fratelli), un gruppo di femmine, imparentate tra loro, con cui, questo (o questi), si accoppia, e la loro prole. I cuccioli maschi, restano all'interno del branco fino alla loro maturazione sessuale, quando vengono scacciati da parte del maschio alfa (il loro padre). I giovani maschi adulti, una volta allontanati dal vecchio branco, possono, per qualche tempo restare insieme formando un piccolo branco di soli maschi (fratelli), finché non decidano di separarsi per formare delle loro famiglie, in genere scacciando un altro maschio da un branco rivale. Le femmine tipicamente cacciano insieme, principalmente ungulati. È un cosiddetto predatore alfa, ovvero si colloca all'apice della catena alimentare, non avendo predatori in natura, a parte l'uomo (ed eccezionalmente il coccodrillo del Nilo), ma ciononostante, può compiere sciacallaggio in caso di estremo bisogno. I leoni non cacciano l'uomo con regolarità, ma alcuni esemplari particolari lo hanno fatto.
Assai facile da distinguere, il maschio di leone ha una criniera caratteristica, e la sua testa è uno dei simboli più sfruttati nella storia dell'umanità. Le prime rappresentazioni furono fatte nel Paleolitico superiore, e troviamo leoni scolpiti o dipinti nelle Grotte di Lascaux e nella Grotta Chauvet. Essi appaiono nella cultura di praticamente ogni civiltà antica che vi abbia avuto a che fare. Li troviamo inoltre in un enorme quantità di sculture, dipinti, bandiere nazionali e regionali, film e libri contemporanei. Furono tenuti in menagerie fin dai tempi dell'Impero Romano e sono stati la chiave delle esibizioni degli zoo di tutto il mondo a partire dal XVIII secolo. Diversi zoo mondiali stanno collaborando per salvare la sottospecie asiatica.
caratteristiche:
il leone pesa tra i 190 fino ai 260, il più pesante mai esistito nel 1890 circa pesava sui 420kg. il secondo i 317.
la lunghezza varia tra i 170 e i 250 per i maschi e da 140 a 175 per le femmine.
l'altezza media al garrese è intorno ai 123 cm per i maschi e 107 cm per le femmine.
una leonessa arriva a correre gli 88km/h invece un leone maschio i 77km/o.
hanno dei canini di circa 7-8.5 cm, e un morso di 550-600kg per il maschio e 317 per la femmina.
in oltre a 530lbs cioè potenza muscolare.
carattere:
il leone e un felino molto socievole, infatti e l unico che viaggia in branco.con il branco ha confidenza,sopratutto con le leonesse,ma nella stagione dell'amore con gli altri maschi del branco lotta per accoppiarsi con tutte le leonesse.
I leoni restano per molto tempo inattivi durante la giornata, stando a riposo per circa 20 ore su 24. Nonostante questo, se si dovesse rendere necessario, i leoni possono attivarsi in qualsiasi momento. In genere, il periodo di massima mobilità è quello successivo al tramonto, dedicato alla socialità, alla toelettatura ed ai bisogni fisiologici. Raffiche intermittenti di grande attività avvengono durante le ore notturne fino all'alba, dedicate alla caccia. Spendono una media di due ore al giorno camminando o correndo ed all'incirca 50 minuti per nutrirsi.
con altri predatori:
il leone ha molti nemici naturali, come al iena,il coccodrillo, il leopardo e il ghepardo, anche se quest'ultimi non sono tanto pericolosi per il leone.il leone ogni anno uccide circa 50 iena o persino 100, non per nutrirsi ma come afferma un biologo- zoologo il leone uccide le iene per divertimento.riguardo al coccodrillo e il suo nemico più pericoloso, il leone e il re della savana ma il coccodrillo dell acqua. se un coccodrillo si trova fuori da l' acqua a meno probabilità di affrontare un leone, perchè ci rischia la pelle. se invece e al contrario il leone ci rischia la vita.
curiosità:
il leone e l unico felino in grado di comunicare più specificamente con il branco, pure mentre caccia.
il ruggito di un leone si sente fino a 8 km di distanza!
sottospecie:
Nel corso degli anni, basandosi su differenze morfologiche (dimensioni, caratteristiche della criniera) e di distribuzione geografica, sono state proposte diverse classificazione, due delle quali sono presentate nel seguito.
Evidenze genetiche indicano che tutti i leoni moderni derivano da un solo antenato comune risalente a circa 55.000 anni fa. In base a tali ricerche, alcuni autori suddividono i leoni in due sole sottospecie: il leone africano (Panthera leo leo Linnaeus, 1758) e quello asiatico. Un sinonimo del secondo nome è leone dell'Asia meridionale. Nel 2005 ne sopravvivevano 359 esemplari[109] nei pressi della foresta di Gir in India. Un tempo spaziavano dalla Turchia, attraverso il Medio Oriente, all'India e al Bangladesh, ma le grandi dimensioni dei branchi e l'intensa attività diurna li resero più facili da cacciare di tigri o leopardi.
Altre fonti considerano la dicitura Panthera leo leo riferita al solo leone berbero, estinto in natura e probabilmente anche in cattività. Considerato come la sottospecie di leone più grande, il suo habitat si estendeva dal Marocco all'Egitto. Fu oggetto di caccia intensiva già in epoca romana: molti esemplari erano importati in Italia per i giochi nelle arene. L'ultimo esemplare selvatico di cui si ha menzione fu ucciso nel1942 nelle montagne dell'Atlante marocchino. Alcuni leoni dello zoo di Rabat provenienti dal serraglio dei re del Marocco, sono ritenuti da alcuni autori i diretti discendenti di questa sottospecie.
I leoni africani sono considerati nella seconda classificazione divisi in sei sottospecie:
- Panthera leo senegalensis - Leone dell'Africa occidentale o leone del Senegal.
- Panthera leo azandica - Leone del Congo nord-orientale.
- Panthera leo nubica - Leone dell'Africa orientale.
- Panthera leo bleyenberghi - Leone del Katanga o leone dell'Africa sud-occidentale.
- Panthera leo krugeri - Leone del Sudafrica o leone dell'Africa sud
- Panthera leo massaicus - Leone Masai
Sono riconosciute inoltre varie sottospecie estinte:
- Panthera leo melanochaita - Leone del Capo: estinto in natura nel 1860 e definitivamente estinto nel 2000.
- Panthera leo europaea - Leone europeo: estinto intorno al 100 d. C. in seguito alla persecuzione e al sovrasfruttamento. Abitava i Balcani, la penisola italiana, la Francia meridionale e la penisola iberica. Fu uno dei bersagli di caccia preferiti da Romani, Greci e Macedoni.[96] Lo status di sottospecie del P. leo europaea è dubbio: potrebbe coincidere con il P. leo persica.
- Panthera leo goojratensis - Leone indiano.
- Panthera leo hollisteri - Leone del Congo.
- Panthera leo maculatus - Marozi. Lo status di sottospecie non è confermato. Si distingue dalle altre sottospecie per il manto maculato. Probabilmente si estinse a partire dal 1931. Potrebbe essersi trattato di un ibrido naturale di leopardo e leone, ma l'argomento è ancora oggetto di dibattito tra gli specialisti.
- Felis leo roosevelti (Panthera leo roosevelti) - Leone abissino. Sebbene attualmente non sia più considerato tale, in passato il leone abissino fu creduto una sottospecie etiope di Panthera leo caratterizzata da una criniera di colore nero o striata di nero. La presunta sottospecie fu battezzata col nome scientifico diFelis leo roosevelti (successivamente, Panthera leo roosevelti) in onore del presidente degli Stati Uniti d'America Theodore Roosevelt che ne aveva ricevuto in dono un esemplare, nel1904, dall'imperatore etiope Menelik II. L'esemplare, trasferito allo Smithsonian National Zoological Park di Washington D.C., divenne una popolare attrazione fino al novembre 1906, quando morì e venne imbalsamato. Il suo corpo è conservato allo Smithsonian National Museum of Natural History.[118]
- Panthera leo somaliensis - Leone somalo.
- Panthera leo verneyi - Leone del Kalahari. In questa sottospecie sono stati riscontrati comportamenti e anatomia distinti.
Oltre a queste sottospecie storiche ce ne furono anche alcune preistoriche:
- Panthera leo atrox - Leone americano o leone delle caverne nord-americano, da circa 35.000 a 10.000 anni fa;[96]
- Panthera leo fossilis - Leone delle caverne europeo primitivo del Pleistocene inferiore e medio, circa 500.000 anni fa;[96]
- Panthera leo sinhaleyus - Leone dello Sri Lanka o leone di Ceylon, 37.000 a.C.;
- Panthera leo spelaea - Leone delle caverne europeo, leone delle caverne eurasiatico o leone delle caverne europeo del Pleistocene superiore (da 300.000 a 10.000 anni fa);
- Panthera leo vereshchagini - Leone delle caverne della Siberia orientale e della Beringia.
- Panthera leo youngi - Leone delle caverne della Cina nord-orientale del Pleistocene, 350.000 anni fa.